Piccole o grandi confidenze da donare

Amici cari,

Mi piace chiamarvi così, il perché lo scoprirete nel tempo. Oggi mi trovo ad essere testimonial dell’esperienza di mia figlia Claudia tornata ormai da 5 anni. Quel che resta a me come mamma di quell’esperienza è enorme, non riuscirò a sintetizzarla in poche parole ma ci provo con qualche emozione.

Claudia è piena, è consapevole, è determinata ed innamorata della vita, fin troppo innamorata dei viaggi.

Ho imparato da quest’esperienza a mettermi seduta sul divano con lei e chiederle come ha passato la giornata.

Ho imparato che è una figlia bisognosa di nuovi stimoli e non posso non osservarli, non apprezzarli non incoraggiarli e non condividerli.

Ho imparato che la separazione fisiologica, si cari genitori è fisiologico che i ragazzi si separino da voi per affermare la loro sana individualità, fa star male ma poi fa essere sereni.

Ho imparato che l’approccio accademico Italiano qualche volta è davvero limitante.

Ho imparato che ciò che voleva dalla sua vita, lo incontra in ciò che le permette di essere.

Ho imparato che i tanti linguaggi non verbali le sono stati d’aiuto.

Ho imparato che averle insegnato a 6 anni a fare le fettuccine è stato apprezzato, Angela (la mamma ospitante) sceglie sempre ragazze Italiane e Claudia ogni volta che le prepara, dice di pensarmi (anche questo è amore).

Ho imparato che nulla è per sempre ma tutto si trasforma assumendo forme nuove e che dobbiamo saperle accogliere anche se ci fanno stare male.

Ho imparato che dapprima i figli li proteggiamo con le nostre ali dispiegate e poi li riproteggiamo donandogli le ali.

Ho imparato che piangere per la mancanza non è un debolezza. È una bella condivisione sull’argomento figli, tutti sono disposti a condividere le lacrime con voi credetemi!!!

Ho imparato a fidarmi di AFSAI a rapportarmi con loro con franchezza, ricevendo sempre molto.

Siate fieri di loro perché si testano in terreni sconosciuti, sono cuccioli ma coraggiosi, alcuni tanto tanto.

Che preparino pure da soli la loro valigia ma se potete dategli una mano con amorevole dovizia magari infilate all’utimo momento in valigia un oggettino che vi lega o un dolcetto preferito non lo mangeranno subito lo apprezzeranno quando sentiranno la vostra mancanza perché anche i più duri cedono !!!

Regalatevi i sogni più belli ed immaginateli felici e sereni perché così staranno. Loro sono capaci a stare senza di noi lo HANNO SCELTO LORO DI VIVERE QUESTA ESPERIENZA.

In questo momento siete talmente concentrati a prendere tutte le coordinate tecniche che quelle emotive vi sembra siano meno incisive invece quello che non potrete mai più dimenticare saranno le piccole o grandi confidenze che vi donerete ora tra genitori, rimarranno nella vostra esperienza umana, indelebili. Ricordo che dopo aver letto la lettera che preparai per i ragazzi, i genitori di una ragazza si alzarono vennero da me abbracciandomi il papà mi disse: “avevo bisogno di qualcuno oltre mia moglie che mi dicesse che sto facendo la cosa migliore” abbracciandolo dissi “ho lo stesso bisogno” fu bellissimo. Una mamma Veneziana disse “non vedo l’ora che se ne vada e sai perché? Perché voglio rivivermi la mia seconda maternità immaginarla bene e rivederla e scoprirla per la trasformazione che subirà”.

Papà e compagni siate vicini alle mamme i cuori di mamma sono più fragili abbiamo molto bisogno di voi!!!!!!!

Roma 16 Gugno 2017[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]