Sei propenso a entrare in uno stile di vita diverso?

Paola, studentessa AFSAI in questo momento si trova in Cina.

Ci ha scritto per raccontarci la sua esperienza positiva sia in famiglia che a scuola e come sta vivendo questo momento difficile dopo la scoperta del coronavirus.

Paola si trova da cinque mesi nella città di Zhengzhou, nella regione dell’Henan. Posso incominciare – scrive –  dicendo che questa esperienza in Cina mi ha permesso di capire più a fondo la cultura che si vive all’interno dell’ambito familiare e scolastico. La Cina fa per te se sei propenso a entrare in uno stile di vita diverso.

Vivere in Cina

Ho avuto la fortuna di capitare in una famiglia meravigliosa. Mi hanno reso partecipe della vita familiare, facendomi sentire come se fossi un membro della famiglia, più che un exchange “adottato”. Ovviamente ci sono stati e ci sono ancora momenti di sconforto; anche da quelli ho imparato a non arrendermi, rafforzando il mio carattere e la mia volontà. In famiglia stiamo tutti assieme; svolgo molte attività con la mia famiglia o semplicemente studio come ho fatto per tutti i 5 mesi precedenti quando rientravo in famiglia solo nel weekend.

Studiare in Cina

Nella mia routine scolastica ho principalmente affrontato uno studio autonomo della lingua cinese: dalle 7:30 del mattino fino alle 17:10 del pomeriggio. Non essendo una studentessa che frequenta un college in Italia posso dire che vivere una vita scolastica in dormitorio 5 giorni su 7 e con amiche provenienti da ogni parte del mondo è un’esperienza straordinaria. Mi ha dato modo di creare ricordi bellissimi di ogni genere. Per quanto riguarda gli studenti cinesi, ho avuto modo di vedere quanto tempo dedichino allo studio, rispetto a noi italiani/occidentali. La sveglia suona alle 5:00 del mattino, le lezioni iniziano intorno alle 6:00 e proseguono fino a sera, alle 21:40, contando anche la pausa pranzo che va dalle 12:10 alle 14:20. Uno stile di vita diverso!

Il coronavirus

Parlando invece del corona virus in corso in questo momento, posso dire che io, studente exchange residente nella regione dell’Henan nella città di Zhengzhou, al momento non riscontro grossi problemi. Posso dire che il virus in questo momento ha solo impedito al popolo cinese di celebrare la festività più attesa, il capodanno cinese e ha portato alla città di Wuhan(武汉) che ha dato origine al virus e a tutti i suoi cittadini un’enorme sofferenza. Ma nonostante questo virus, ho riscontrato che in Cina nessuno si è arreso. Stanno lottando tutti insieme contro questo virus e stanno tutti dando supporto ai cittadini di Wuhan. Anche se si guarda nell’ambito più ristretto della famiglia si vede che c’è unità e che le persone si incoraggiano a vicenda. Per il momento nella mia città, come ho detto precedentemente, si respira solo un’aria diversa dal solito: c’è meno gente per strada, molte zone normalmente popolate sono abbastanza spoglie; ma se si parla normalmente con le persone si può riscontrare in loro tranquillità in relazione a tutto quello che sta succedendo; credo che in queste circostanze avere calma e polso fermo siano i requisiti migliori per affrontare al meglio tutta la situazione.

Ho riscontato invece che le news e i giornali sono stati i primi fattori a scatenare panico non solo in Italia ma anche nel resto del mondo. Questo allarmismo sta portando a galla problemi ancora più gravi come il razzismo verso il popolo cinese/orientale. Concludo dicendo che per il momento non mi sento in pericolo di vita a stare in Cina e nella mia città. Spero solo che tutta questa situazione globale di disinformazione e ignoranza migliori il prima possibile per un benessere civile e se si può dire “umanitario”.

Che cosa ti sta insegnando questa esperienza?

Ho sviluppato una maggiore conoscenza di questo popolo; ho avuto anche modo di cambiare personalmente. Se si può dire in maniera più riassuntiva, di maturare. Ho imparato a essere paziente e apprezzare o comunque capire usanze e costumi diversi dai miei; migliorando il mio cinese, ho avuto anche più modo di integrarmi nella società cinese e nella città in cui vivo ora. Posso affermare, dopo cinque mesi, che la Cina non è un paese per tutti, ma se sei propenso a conoscere un mondo diverso dal tuo e a entrare in un altro stile di vita, questo posto è uno dei migliori che si possano scegliere.

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